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L'uso dei social nella violenza di genere

  • Immagine del redattore: Licia
    Licia
  • 25 gen
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 9 mag

La violenza di genere facilitata dalla tecnologia (TFGBV) si riferisce a qualsiasi atto di violenza perpetrato, assistito, aggravato o amplificato, in parte o completamente, dall'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione o dei media digitali, contro una persona sulla base del genere.


Questo tipo di violenza può manifestarsi in diverse forme, tra cui:


  • Molestie online: invio di messaggi minacciosi o offensivi attraverso piattaforme digitali.

  • Diffusione non consensuale di immagini intime: condivisione di foto o video privati senza il consenso della persona coinvolta.

  • Stalking digitale: monitoraggio o sorveglianza delle attività online di una persona senza il suo consenso.

  • Abuso tramite deepfake: creazione e diffusione di contenuti falsi utilizzando l'intelligenza artificiale per danneggiare la reputazione di una persona.


Un esempio recente riguarda la sessualizzazione non consensuale della mascotte vaticana "Luce" attraverso l'uso dell'intelligenza artificiale, evidenziando come le tecnologie emergenti possano essere sfruttate per perpetrare nuove forme di violenza di genere.


Per affrontare efficacemente la TFGBV, è essenziale sviluppare una comprensione comune del fenomeno. A tal fine, UN Women ha convocato un gruppo di esperti nel novembre 2022 per elaborare una definizione completa e condivisa della violenza contro le donne facilitata dalla tecnologia, al fine di colmare le lacune nei dati sulla prevalenza di questo tipo di violenza.


In Italia, l'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) ha pubblicato il "Secondo Report sull'analisi della violenza contro le donne veicolata dai social media" per il periodo 1 dicembre 2022 – 31 agosto 2024, che aggiorna le informazioni precedentemente rilasciate e approfondisce il tema della violenza sulle donne facilitata dalla tecnologia.


È fondamentale promuovere la consapevolezza su queste forme di violenza e sviluppare strategie per prevenirle e contrastarle, garantendo la sicurezza e la dignità di tutte le persone nello spazio digitale.


L'analisi del linguaggio violento e dell'indignazione sui social media riguardo alla violenza di genere in Italia è stata oggetto di recenti studi. Un progetto promosso dall'ISTAT ha esaminato le interazioni su piattaforme come Twitter, Instagram e Facebook, focalizzandosi su come i social media possano produrre o riprodurre stereotipi di genere, amplificare il linguaggio violento o generare indignazione. Lo studio ha evidenziato che le espressioni di indignazione verso la violenza di genere sono più diffuse rispetto al linguaggio violento, indicando una maggiore sensibilità degli utenti verso questi temi.


Per quanto riguarda le metodologie di classificazione binaria nell'analisi dei contenuti sui social media, la sentiment analysis è una tecnica comunemente utilizzata. Questa metodologia si basa sull'elaborazione del linguaggio naturale e sfrutta algoritmi di machine learning per identificare e classificare il tono emotivo di un testo in categorie come positivo, neutro o negativo.


Inoltre, la classificazione automatica dei documenti testuali mediante algoritmi di machine learning offre numerose applicazioni, fornendo soluzioni per organizzare grandi quantità di dati testuali non strutturati presenti sui social media.


Queste tecniche consentono di monitorare e analizzare le conversazioni online, offrendo strumenti utili per comprendere e contrastare la diffusione di linguaggio violento e promuovere una maggiore consapevolezza sulla violenza di genere.


Articolo redatto con l'ausilio di ChatGPT.

Fonte: Secondo report ISTAT sull'analisi della violenza di genere con uso dei social media.

L'utilizzo aggressivo e distorto dei social, soprattutto tra i più giovani, genera problemi comportamentali e psicologici. Una problematica in crescita e assolutamente da non sottovalutare
L'utilizzo aggressivo e distorto dei social, soprattutto tra i più giovani, genera problemi comportamentali e psicologici. Una problematica in crescita e assolutamente da non sottovalutare


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