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Corso di aggiornamento annuale 2025 Metodo Globale Autodifesa FIJLKAM

  • Immagine del redattore: Licia
    Licia
  • 28 set
  • Tempo di lettura: 2 min

Si è svolto oggi a Busto Arsizio (VA) il corso di aggiornamento annuale di Metodo Globale Autodifesa (MGA) FIJLKAM, un appuntamento che unisce teoria e pratica con l’obiettivo di mantenere gli istruttori sempre aggiornati su metodologie, tecniche e nuove prospettive nell’ambito della difesa personale.


Il contributo della psicologia: il ruolo del nervo vago

Il corso si è aperto con l’intervento di una psicologa specializzata in neuroscienze e gestione dello stress. Al centro della sua lezione il nervo vago, fondamentale per la regolazione del nostro stato emotivo e per la gestione delle situazioni di pericolo.


La psicologa ha illustrato le tre fasi della risposta adattiva:


  • Stato di calma: equilibrio fisiologico e percezione di sicurezza.


  • Zona gialla: attivazione dell’organismo, attenzione elevata e prontezza all’azione.


  • Zona rossa: risposta estrema, dove può verificarsi il freezing, cioè il blocco motorio che impedisce una reazione immediata.


Comprendere questi meccanismi è cruciale per chi insegna autodifesa, perché permette di riconoscere i limiti della risposta automatica e di allenare strategie più efficaci.


Tecnica e pratica: dal riscaldamento al controllo a terra

La parte pratica è stata guidata da un insegnante di judo che ha proposto una sequenza di esercizi di riscaldamento funzionale, utili a prevenire infortuni e a migliorare la prontezza fisica.


Successivamente sono state affrontate alcune tecniche di uscita da presa al polso, situazioni comuni in contesti di aggressione reale. L’attenzione si è poi spostata alla gestione dell’aggressione a terra, dove il controllo dello spazio, la mobilità e la capacità di liberarsi da posizioni svantaggiose diventano fondamentali.


L’approccio militare: la piramide inversa

A concludere il corso è intervenuto un istruttore dell’esercito che ha presentato il concetto della “piramide inversa”. Si tratta di un modello di approccio operativo che ribalta la visione classica: non si parte dal vertice (decisione finale) ma dalla base, con una valutazione rapida e adattiva della situazione che guida la risposta. Un metodo pensato per la gestione dinamica dei conflitti, utile anche nell’ambito civile della difesa personale.


Un percorso completo

Il corso ha offerto un percorso multidisciplinare, integrando psicologia, discipline marziali e approcci militari, con un unico obiettivo: fornire agli istruttori MGA strumenti sempre più completi ed efficaci per trasmettere sicurezza e consapevolezza.

Momenti dell'allenamento: prova tra tecnici delle tecniche proposte dagli istruttori
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Il corso ha avuto un taglio misto teorico-pratico. Sono intervenuti psicologi, avvocati e forze dell'ordine
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L'istruttrice Licia Albertazzi, così come ogni anno, ha preso parte all'evento di aggiornamento. Tra i tecnici che hanno tenuto il corso insegnanti di karate, judo e jujitsu, di formazione civile e militare
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Due funzionari di polizia, abilitati all'esercizio della professione forense, illustrano concetti giuridici utili per chi insegna e chi pratica arti marziali e sport da combattimento dentro e fuori la palestra
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