Difesa personale e uso dello smartphone: tra rischio e prevenzione
- Licia

- 19 ago
- Tempo di lettura: 2 min
Quante volte ti è capitato di camminare per strada con lo sguardo fisso sul telefono? Notifiche, messaggi, social… e intanto il mondo intorno scompare. È proprio in quei momenti che diventiamo più vulnerabili, anche senza accorgercene.
La distrazione è la prima arma che un aggressore sfrutta: se sei assorto nello schermo, non noti chi ti osserva, chi si avvicina o chi potrebbe tentare un furto lampo. In difesa personale, questa condizione ha un nome: bersaglio facile.
Il lato oscuro dello smartphone
Occhi bassi = campo visivo ridotto. Non ti accorgi di chi ti segue.
Auricolari nelle orecchie = non senti i rumori attorno a te.
Telefono in mano = oggetto prezioso pronto per essere strappato via.
Non serve vivere nella paura, ma basta riconoscere che in quei momenti abbassiamo drasticamente il livello di sicurezza.
Ma attenzione: lo smartphone può anche difenderti
Se usato bene, diventa un vero alleato:
App di emergenza: con un tocco puoi inviare posizione e SOS a contatti fidati.
Torcia e suoni d’allarme: due funzioni semplici ma utilissime per attirare l’attenzione.
Fotocamera rapida: registrare (o far credere di farlo) può scoraggiare un comportamento minaccioso.
Piccoli accorgimenti pratici
Non usare il telefono mentre cammini in zone isolate o di notte.
Tienilo in tasca o in borsa quando non serve, riduci la tentazione di uno scippo.
Imposta un blocco schermo sicuro: oggi difendersi significa anche proteggere i propri dati.
Lo smartphone può essere sia la tua debolezza più grande sia un strumento di protezione. La differenza la fa il modo in cui lo usi. La difesa personale, infatti, non si limita alle tecniche fisiche: è un insieme di scelte quotidiane, attenzione e consapevolezza.
La prossima volta che cammini con il telefono in mano, chiediti: in questo momento sto abbassando la guardia o sto usando il mio smartphone come alleato?






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